venerdì 5 marzo 2010

Aggiungi tre posti a tavola

Per quanto luccicanti, quelle strisce rosse di peperone sulla fetta di pane raffermo guarnito col burro “Tesco” mi stavano facendo passare l'appetito. “Rebecca, ma come fai a farti piacere quella schifezza?”
E siccome anche Nathan la stava imitando scongelando una pizza con fette di ananas, ho deciso di salvarli dal disastro culinario.
“Vi va un po’ di pasta?”. Non dovevo nemmeno aspettare la risposta. So quanto ci tengono ai fusilli dopo averli assaporati più di una volta.
Il mese scorso ho iniziato a cucinare per conoscere e farmi conoscere, e perché no, anche per farmi benvolere. Maccheroni, spaghettata, scarpetta. I miei coinquilini hanno imparato in italiano prima il gergo culinario che a dire “Come stai”. Questione di gusti.
Daniel, vegetariano, ha mangiato i miei spaghetti alla carbonara senza battere ciglio e Nathan non si è accorto che nei fusilli al bacon c’erano anche le zucchine che odia tanto.
Ci siamo gettati sui piatti in vorace silenzio. Lo stridìo soddisfatto delle forchette è valso più di ogni ringraziamento