lunedì 13 luglio 2009

La prima

Se il primo giorno di lavoro avesse lo stesso valore del primo giorno di scuola o della prima volta, questa giornata finirà tra i ricordi più presenti.
Ma oggi non ho avuto la percezione di aver “timbrato” un cartellino per ricevere uno stipendio (che comunque non avrei … sono qui gratis): non ho ancora una scrivania, né un PC su cui scrivere, non ho compiti precisi se non quello di completare un progetto con scadenza di 3 mesi. Sono stato in ufficio fino alle 6 a leggere pagine e pagine di report sulla crisi nei Paesi Emergenti.
Dietro le tapparelle appena abbassate il Danubio e le barche a vela, le case della borghesia viennese e gli stormi di uccelli. Un quadro di Monet trasportato due secoli più tardi.
Per un giorno mi sono sentito nella stanza dei bottoni che si prende cura del mondo, ne affronta le discordie e si comporta in maniera responsabile. In attesa di capire, tra pochi giorni, di vivere in una splendida utopia.

2 commenti:

  1. Appena scali un po' la piramide sensibilizza un po' l'abiente sul problema della stagnazione Calabra...Urgono ingenti fondi!
    Salut

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  2. Il solito terrone assistenzialista :-)
    In realtà, più passano i giorni più comprendo che queste istituzionoi sono incapaci di essere incisive

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