«A Paterson questo è il modo in cui vanno le cose/se sei negro è meglio che non ti faccia nemmeno vedere per strada o ti incastrano», scriveva Bob Dylan nel ' 75 in Hurricane, la canzone di protesta dedicata al pugile nero Rubin «Hurricane» Carter, condannato ingiustamente per un triplice omicidio: 34 anni più tardi, nell'America di Barack Obama, la pelle nera continua ad essere un handicap.
Pochi giorni fa il celebre Professore nero di Harvard Henry Louis Gates prende a spallate la porta di casa sua, per via della serratura difettosa. Una donna insospettita chiama la Polizia e il poliziotto bianco James Crowley lo arresta. La storia si chiuderebbe qui come un fastidioso equivoco se non fosse per due aggettivi cromatici di troppo. Nero e bianco.
Questa vicenda a' la "Missisippi Burning" edulcorato mostra un’America ancora afflitta dalle ferite del suo passato razzista.
Nessuno dei protagonisti puo’ dirsi al riparo da critiche.
Sul poliziotto Crowley non aleggia solo l’accusa di non guardare la tv pubblica per le élite intellettuali PBS, di cui il Prof. Gates e’una conosciutissima star ma anche quella ben piu’ grave di aver usato le maniere forti sotto l’impulso del pregiudizio razziale. Se fosse stato un uomo bianco ad entrare in casa sua in maniera non ortodossa, probabilmente si sarebbe limitato ad un semplice controllo dei documenti.
Proprio questo il celebre studioso Gates ha rinfacciato all’agente fino a sbottare in un poco elegante «You don' t know who you’re messing with!» che ricorda l' italico «Lei non sa chi sono io». Caso emblematico di ragione tendente al torto.
E’ stato il presidente Obama, pero’, ad elevare una notizia di cronaca a caso mediatico tale da suscitare un dibattito pubblico. L’improperio rivolto al poliziotto (“Stupido”) ha destato scalpore per aver infranto i suoi garbati standard comunicativi innescando riflessioni su “discriminazione al contrario”, “inimicizia verso la middle class bianca” alla vigilia di dolorose riforme sociali e "discredito verso la polizia" che negli Stati Uniti gode di uno status di intoccabilita’.
Di storie sfondo razziale sono pieni libri e film americani, da Harry Callaghan, il bullo col distintivo della fortunata serie con Clint Eastwood al piedipiatti Gene Hackman in "Il braccio violento della legge", sino a "Los Angeles nera" di James Ellroy, il poliziotto che disprezza i neri.
L’America manichea che ama distinguere tra buon esempio ed errore biasimevole ha in realta’ un immaginario controverso e travagliato alle sue spalle. E la vicenda di Gates conferma che i meccanismi istintivi non sono ancora stati completamente disciplinati dalla riflessione.
Consapevoli di questo il Presidente, il Professore e il Poliziotto si sono ritrovati oggi per prendere una birra e cercare di dare un segnale: il popolo americano ha bisogno di vedere una linea di demarcazione netta tra Bene e Male, Bianco e Nero. Ma qui la razza non c’entra.
venerdì 31 luglio 2009
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